![](BLOG/2025/05/attachments/il-personaggio-al-centro-dell-azione-narrativa.webp) Allora, sto continuando la lettura del *Manuale di Sceneggiatura Cinematografica* di *Luca Aimeri*. La parte "formale", quella che spiega come impaginare, come usare le tabulazioni e tutto questo ambaradan è sì interessante ma, per i miei scopi attuali, non è quella che mi cattura di più. Trovo invece molto più feconda la Parte 4, intitolata _È la storia di qualcuno a cui succede qualcosa che gli complica terribilmente la vita_. Già il titolo dice tutto, più o meno. Ma andiamo con ordine che qui c'è davvero tanta carne sul fuoco. ### Dall'Idea al Personaggio: Il Vero Motore della Narrazione Qualche settimana fa, sul blog, riflettevo su come nasce un'idea per un racconto ([Anatomia di un'Idea - Quando una Domanda Diventa Storia](BLOG/2025/05/Anatomia%20di%20un'Idea%20-%20Quando%20una%20Domanda%20Diventa%20Storia.md)). Ma, parafrasando il vecchio adagio, *l'idea è nulla senza personaggi*. Perché, ebbene sì, il vero e insostituibile nucleo di una storia è proprio lui: il personaggio. Questo vale per ogni tipo di storia, anche in quelle che Aimeri definisce "di peripezie": la vera linfa, quella che ci tiene incollati alle pagine o allo schermo, sgorga dai personaggi. ### Peripezie o Personaggi? Le Due Facce della Stessa Medaglia Narrativa Aspetta, aspetta, aspetta un po'! In che senso "storie di peripezie"? Allora, semplificando molto e tagliando con l'accetta tutte le sfumatura, Aimeri ci propone di dividere le storie in due macro-categorie: - Le **storie di peripezie** (in inglese traducibili come _plot-driven stories_ o _action plots_). - Le **storie di personaggi** (in inglese _character-driven stories_ o _plots of the mind_). La prima categoria, quella delle _storie di peripezie_, raggruppa quelle narrazioni il cui elemento di forza è costituito principalmente dall'intreccio stesso, dalla concatenazione degli eventi. Sono le storie in cui ci elettrizza vedere i protagonisti affrontare ostacoli incredibili; siamo divorati dalla curiosità di scoprire come se la caveranno; facciamo il tifo per vederli trionfare anche nelle situazioni più disperate e apparentemente senza via d'uscita. Nella seconda categoria, quella delle _storie di personaggi_, possiamo invece far rientrare tutte quelle vicende in cui è il personaggio stesso, con la sua interiorità e il suo percorso, a costituire il nucleo drammatico. Come lettori o spettatori, non ci interessa tanto (o soltanto) _come_ un personaggio risolverà una situazione critica. Ci preme di più tentare di comprendere la sua anima, sentire il peso dei suoi dilemmi interiori, scoprire se gli avvenimenti che lo travolgono cambieranno la sua vera natura o se, al contrario, resterà fedele a sé stesso e ai propri ideali fino alla fine. ### Noi, Loro, la Storia: Il Potere dell'Identificazione Ma, come ho già detto, questa è una divisione fatta con l'accetta. Perché in realtà a noi lettori interessa davvero una sola, potentissima, cosa: farci trascinare dentro il mondo del racconto. Anzi, direi di più: **diventare noi stessi i protagonisti** di quel racconto. Vivere un'avventura nei panni di un eroe (o di un anti-eroe, poco importa). Sognare a occhi aperti una delle infinite vite possibili. Cinema, teatro, radio, romanzi, fumetti, serie TV: sono tutti portali magici che usiamo per trasformarci, anche solo per un po', in quei personaggi. Ci identifichiamo in loro. Soffriamo con loro e per loro. Gioiamo dei loro trionfi. Per qualche istante, _siamo loro_, e così facendo doniamo loro una scintilla di quella realtà che, essendo creature di finzione, di per sé non gli apparterrebbe. Le storie d'azione e quelle più riflessive, i romanzetti da spiaggia e i grandi classici della letteratura, le commedie romantiche e i thriller più crudi: tutte, senza eccezione, le opere di narrativa ruotano attorno ai personaggi. In alcune l'accento è posto sul loro _fare_, sul modo in cui agiscono e reagiscono agli eventi. In altre, ci si concentra maggiormente sul loro _essere_ interiore, sulle loro evoluzioni psicologiche. Ma sono sempre, inevitabilmente, storie _di_ personaggi. ### L'Equazione Fondamentale: Personaggi + Azione = Storia Attenzione, però. Se è vero che ogni storia è storia di personaggi, è altrettanto vero che ogni storia è anche, in una certa misura, storia di peripezie. Ai personaggi _deve succedere qualcosa_, e a questo qualcosa loro reagiranno in un determinato modo. Non possono restare immobili, pena la morte della narrazione stessa. La volta scorsa, parlando di idee e conflitti, avevamo stabilito che: > non esiste storia senza conflitto, così come non esiste conflitto senza una storia al suo interno Oggi, dopo queste riflessioni sul personaggio, mi sento di aggiungere un tassello. Non basta il conflitto. Serve che questo conflitto generi un'**azione** (che può essere interiore, come una presa di coscienza, o esteriore, come una fuga o un combattimento, o entrambe le cose). L'azione si pone, quindi, come elemento altrettanto fondamentale per poter costruire una storia che funzioni. Posso quindi azzardare e aggiungere una nuova regola alla mia personale cassetta degli attrezzi per scrittori: **Non esiste storia senza personaggi, e non esistono personaggi senza azioni.** Direi che per oggi è abbastanza. Ci si vede in giro. 👋